Ristorante con dehor: consigli per sfruttarlo al meglio!
In questo articolo, ti diamo qualche dritta per far fruttare lo spazio esterno come si deve – non è il momento di improvvisare con due ombrelloni e la buona volontà.
1. Prenotazioni anticipate e fasce orarie distinte
Le prenotazioni anticipate restano un pilastro, ma nel 2025 puoi fare molto più che segnare nomi su un’agenda unta. Usa sistemi digitali seri, non fogli volanti.
Scegli piattaforme che permettano ai clienti di scegliere il tavolo nel dehor, segnalare esigenze particolari e ricevere conferme al volo, senza che tu debba rincorrerli con mille messaggi.
La gestione intelligente delle fasce orarie è la chiave per avere più turni senza caos: con gli strumenti giusti, puoi monitorare l’occupazione in tempo reale, adattare la capienza al volo e restare in linea con le regole, senza impazzire.
2. Menù sostenibili e formule di consumo semplici e veloci
Vuoi velocizzare il servizio e limitare lo sbattimento? Un menù fisso – meglio se legato alle primizie di stagione – è la tua arma segreta: meno indecisione al tavolo, più ritmo in cucina. E intanto cavalchi anche la moda (anzi, il dovere) della sostenibilità.
Nel 2025, infatti, se non parli di chilometro zero, zero waste e prodotti locali, sei fuori tempo massimo. Punta su ingredienti freschi, meno sprechi e su storie che parlano del tuo territorio: oggi, chi mangia vuole sapere.
Format alternativi? Yes please.
Trasforma il tuo esterno in qualcosa di più di una zona pranzo: organizza brunch rilassati, picnic in stile inglese, aperitivi su sdraio e cuscini giganti. Bastano buon cibo, un po’ di atmosfera e magari un tramonto decente per far dire “wow”.
Finger food e cocktail? Accoppiata vincente.
Vuoi alzare il livello? Proponi abbinamenti originali tra piatti e drink artigianali: birre locali, cocktail con erbe e frutta di stagione, serviti direttamente nel dehor. L’esperienza diventa leggera ma memorabile.
Take-away smart e compostabile.
Non tutti vogliono la mise en place da cerimonia. Dai anche la possibilità di ordinare piatti easy da gustare nel dehor in versione take-away, con packaging compostabile: meno plastica, più libertà, e un occhio all’ambiente (che oggi fa anche immagine).
3. Comfort e design: l’esperienza come chiave del successo
Il tuo dehor non è un parcheggio con sedie: deve essere una vera oasi di benessere. Se vuoi che i clienti si rilassino (e tornino), investi su comfort veri, non su plastica scomoda e ombrelloni storti.
Metti sedute ergonomiche (quelle su cui si può stare anche due ore senza odiare il mondo), riscaldatori smart per quando cala la temperatura e coperture regolabili per affrontare sole, vento e pioggia con stile.
E poi c’è la luce. L’illuminazione modulabile, sia nei colori che nell’intensità, può fare la differenza tra “posto carino” e esperienza da ricordare. E no, non serve consumare come un centro commerciale: oggi la tecnologia è anche green.
Passiamo al verde: non limitarti a due vasi sfigati all’ingresso. Punta su piante aromatiche, fiori di stagione e magari un mini giardino sensoriale che faccia davvero vivere la natura – anche in città.
Infine, la mise en place: pochi fronzoli, ma ben pensati. Scegli tovaglie neutre, bicchieri leggeri in cristallo, qualche composizione floreale o piantina aromatica al centro. Basta poco per creare un’atmosfera curata, senza scadere nell’effetto bomboniera. La Primavera chiama leggerezza, non sovraccarico.
4. Chiosco Bar
Le temperature salgono, e con loro sale la voglia di leggerezza, chiacchiere e drink ghiacciati. Basta un raggio di sole e tutti iniziano a fantasticare su spiagge, aperitivi e cene all’aperto. Ed è lì che entri in gioco tu, con un’idea semplice ma potente: un chiosco esterno che profuma d’estate.
Non serve costruire un bar di Bora Bora. Ti basta un angolo ben studiato dove servire cocktail fruttati, aperitivi local, spritz profumati alle erbe, birre artigianali e tutto quello che fa venire voglia di rilassarsi e brindare.
Il segreto? Evoca un ricordo, ma offri un’esperienza nuova. Dai a chi si siede nel tuo dehor la sensazione di essere in vacanza, anche se è giovedì sera in città.
Organizza un servizio agile: si ordina al chiosco, si beve al tavolo, o magari in piedi, con due olive, un sorriso e buona musica in sottofondo. Perché sì, anche l’atmosfera è servizio – e tu lo sai bene.
Un chiosco ben pensato non è solo un vezzo estivo: è un asset per differenziarti, aumentare gli scontrini e creare un rituale che la gente vorrà rifare. Anche domani.
5. Eventi, intrattenimento e collaborazioni locali
Se vuoi che il tuo dehor diventi il luogo dove tutti vogliono essere, non bastano tavoli e sedie. Organizza eventi che spaccano, ma senza trasformare il tutto in un rave: pensa a live cooking, degustazioni guidate, performance di artisti locali o dj set selezionati. Tutto studiato per scatenare la convivialità senza far scappare i clienti (e senza che il vicino ti mandi a quel paese).
Non sottovalutare la forza delle collaborazioni con produttori e artigiani del territorio. Portare sul tuo palco chi fa le cose con passione e mani esperte non solo rende la tua offerta più ricca e interessante, ma ti dà pure un boost di identità locale.
Il risultato? Un pubblico che non viene solo per mangiare, ma per vivere storie, tradizioni e prodotti unici. E quelli, lo sai bene, tornano e parlano di te meglio di qualsiasi pubblicità.
E non dimenticare si lei…la musica è il collante di ogni festa: senza, il dehor sembra un parcheggio desolato. E per evitare che il tuo chiosco cocktail si trasformi in un raduno da stadio, fissa un numero massimo di clienti per fila. Così si rispettano le regole senza trasformarti nel poliziotto della serata e, soprattutto, senza far venire l’ansia da assembramento a nessuno.
Dehors nel ristorante 2025: che si dice?
Buone notizie: le autorizzazioni “easy” per i dehors sono prorogate fino al 31 dicembre 2025. Se hai già il permesso per stare sul suolo pubblico, puoi continuare a usarlo senza sbattimenti burocratici.
Nel frattempo, lo Stato ha promesso (giurin!) un decreto nuovo di zecca per semplificare tutto: regole uguali per tutti, silenzio-assenso e meno carte da compilare. Vedremo se mantengono.
Nel frattempo, occhio ai regolamenti del tuo Comune: città come Genova e Riccione hanno già sfornato linee guida locali con sconti, proroghe e moduli online. Alcuni ti premiano pure se il dehor è bello, ordinato e accessibile.
E quelle strutture nate ai tempi del Covid? Le puoi tenere, ma vanno messe in regola con le norme edilizie e paesaggistiche.
In soldoni:
✔️ Dehors ok fino a fine 2025
✔️ Rinnovi semplificati
✔️ Regole nuove in arrivo
✔️ Occhio al regolamento comunale
✔️ Se il tuo dehors è un catafalco, è ora di sistemarlo
A questo punto, non ci resta che fare un grande in bocca al lupo a tutti i ristoranti, ricordandoti che su Soplaya puoi trovare tanti ingredienti di stagione, freschissimi e provenienti da alcuni dei migliori produttori locali ed italiani