Sono ore tese nelle stanze di Palazzo Chigi, per le imminenti comunicazioni del Premier Conte, che andranno a definire nuove regole per Natale e Capodanno, al fine di contenere la curva dei contagi.
In attesa della diretta – e dell’ennesimo DPCM -, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza per riuscire, almeno in parte, a sfruttare quello che per un ristorante è il periodo più importante dell’anno, ovvero le festività natalizie.
Dimentichiamoci i grandi afflussi dell’anno scorso e le code fuori dal nostro locale perché, volenti o nolenti, il Decreto vigente lo impedisce.
É un limite per la nostra attività e per il nostro fatturato? Certamente, ma non possiamo fare altrimenti.
Dunque è opportuno trovare nuove soluzioni, per restare “a galla” e continuare a tenere viva la fiamma della nostra passione.
E allora entriamo nella nostra cucina e osserviamola in silenzio, chiedendoci: come posso sfruttare al massimo la mia professionalità in un momento così buio per la ristorazione italiana?
La soluzione è il take-away, anche a Natale
A questo punto, dovremmo ripensare al primo lockdown, a quell’istante in cui abbiamo deciso di integrare il servizio di take-away e home-delivery, e porci una seconda domanda: conviene?
E, per la maggior parte di noi, la risposta sarà SI, nonostante i maggiori costi che ci possono essere all’inizio – soprattutto in termini di packaging.
É vero, non viviamo in una grande città, come possono essere Londra oppure NewYork, dove l’acquisto di cibo per asporto è un’abitudine ormai consolidata ma anche da noi – sempre con un po’ di ritardo rispetto agli altri Paesi -il servizio si sta pian piano affermando, come abbiamo sottolineato in un precedente articolo.
Non dimentichiamoci, infatti, che coloro che entrano nel nostro ristorante, entrano per un motivo: per assaggiare dei piatti diversi da quelli che sono in grado di preparare a casa e lasciarsi sedurre dalla nostra creatività.
E, senza alcun dubbio, vogliono continuare a poterlo fare anche da casa, come momentanea “evasione” dalla realtà – soprattutto a Natale, quando il cibo diventa un vizio irrinunciabile.
Probabilmente quest’anno non ci saranno grandi tavolate tra parenti e amici, ma ci sarà sicuramente la voglia di trascorrere un momento speciale, lontano dai pensieri più tristi.
Un menù accessibile e stagionale
Ecco allora che come cuochi abbiamo una grande responsabilità: creare un menù che sappia emozionare e regalare un po’ di felicità a chi deciderà di assaggiarlo.
Possiamo quindi optare per un’offerta stagionale e legata al territorio che, oltre a farci risparmiare sull’acquisto delle materie prime, ci permetterà di fissare dei prezzi al pubblico più accessibili, facilitando così gli ordini.
Giunti a questo punto, dobbiamo solo scegliere se attenerci alla tradizione oppure osare un po’ di più.
Ma, indipendentemente dalla decisione che prenderemo, l’importante è che nei piatti sia sempre riconoscibile la nostra firma, la nostra personalità.
Una buona offerta non basta, serve saperla comunicare
Una volta definita la nostra proposta, dobbiamo comunicarla a dovere.
Se abbiamo dei social network, come Facebook oppure Instagram, è il momento giusto per utilizzarli.
Altrimenti, possiamo affidarci a piattaforme come AsportoeDomicilio.com, che promuovono gratuitamente i ristoranti con take-away e home-delivery, rendendoli visibili a migliaia di potenziali clienti.
Non prendiamoci in giro, non sarà un Natale come gli altri ma è pur sempre Natale e come tale va vissuto, nonostante le difficoltà.
E continuare ad investire sulla nostra professione potrebbe aiutarci a superare la crisi con maggiore ottimismo e positività.