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I segreti per una grigliata intelligente

È maggio. Fa caldo. Sai cosa urla? Grigliata!

Ma tu sei lì, senza personale, e con gente che ti dice “eh ma la grigliata me la faccio a casa”.

E invece no.

La griglia è il tuo asso: ti serve poca roba, cuoci al volo, fai margine e magari ti diverti pure. Basta un minimo di storytelling e la costina diventa esperienza gourmet. Carne, pesce, verdure, formaggi: SCEGLI TU.

Hai un pezzetto fuori? Allestisci con quello che hai. O vai diretto di take-away, che il profumo basta a far fermare la gente.

Ma vediamo insieme come fare, cosa scegliere e quali sono i segreti per una buona grigliata, che sia di carne, di pesce, di verdura o di formaggi!

La griglia lè democratica

La griglia non è solo per le steakhouse fighette con la Josper da 15k e le lucine da Pinterest.

La puoi fare anche tu, anche se hai zero spazio verde o non sei una steakhouse.

Non serve il fuoco vivo né il giardino da sogno. Ti basta una griglia elettrica decente, un’idea chiara e tre cose fatte bene:

  1. Una marinatura furba
  2. Tempi giusti. Se ti giochi bene Maillard, umidità e grassi… la griglia diventa un bisturi. Precisa, saporita, super efficiente
  3. Due salse che spaccano

Spoiler: il cliente non sa se stai cuocendo su carbonella o su una ghisa: vuole croccante, saporito e un piatto che sa d’estate.

Hai 30 coperti? Vai.

Fai tradizione, fusion, veggie? Ancora meglio.

Anzi, ti dirò di più:
proprio perché non sei un ristorante “da griglia”, puoi sorprendere.
Puoi prendere il cliente di contropiede. Puoi usare tagli alternativi, verdure di nicchia, formaggi locali.

Ma perché dovresti grigliare? In sostanza per questo: 💰

Sei al limite. E c’hai ragione.

Corri tra ricette infinite, sala che sbraita, fornitori che cambiano i prezzi più del meteo (per inciso, Soplaya in questo è il top fornitore, dovresti seriamente pensare di provarci).

La griglia? Potrebbe essere la tua boccata d’aria.

Pochi ingredienti, zero sbatti, piatti che sembrano luxury con due righe bruciacchiate. Il cliente fa “wow”, tu fai margine. Fine.

E la chicca? La linea ti ringrazia: grigliate pronte in anticipo, cottura lampo, tutti contenti.

Anche quelli che “io mangio solo keto-gluten-free-vegano-ma-con-gusto”. Tutti zitti e grigliati.

Ma veniamo alla CICCIA!

1. Grigliata di carne

Scegli gli ingredienti giusti:

  • Vai di tagli secondari: pancia, diaframma, reale… costano meno, sanno da Dio e sulla griglia diventano oro. Basta poco per farli brillare, specie se li coccoli con una bella marinatura.
  • Scegli carni a filiera corta o dry aged: raccontano una storia, fanno scena sul menù e ti permettono di alzare il prezzo senza sentirti in colpa.
  • Salsicce artigianali e affumicature leggere: così ti scrolli di dosso l’effetto “grigliata triste da discount” e alzi subito il livello senza dover fare lo chef stellato.

💸 Come avere prezzi furbi:

  • Mixa carni più economiche con “pezzi wow” per giustificare un prezzo più alto.
  • Valuta porzioni da condivisione: aumentano la marginalità e riducono sprechi.
  • Focus su carni “fuori moda” o locali che non entrano nel circuito della ristorazione mainstream ma hanno altissima qualità.
  • Opportunità da filiere corte (come quelle proposte su Soplaya): qualità + storytelling = prezzo premium giustificato.

🔧 Consigli praticissimi:

La regola base è: anticipare gli step

  • Fai delle marinature pre-servizio = ergo, velocità massima al pass.
  • Pensa a cotture reverse-sear o sottovuoto con ultimo (e veloce) passaggio alla griglia.
  • Usa una griglia a gas/pietra lavica per standardizzare il risultato anche nei momenti di picco.

2. Grigliata di pesce

Scegli gli ingredienti giusti:

  • Pesci azzurri (sgombro, alici, aguglia): costano poco, hanno sapore e fanno storytelling.
  • Seppie e calamari: tenuta perfetta alla brace + alta resa.
  • Crostacei pretagliati o “split” (gamberoni, scampi): effetto scenico + semplicità di servizio.
  • Pesci interi piccoli (triglia, sgombro, cefalo) + molluschi (seppie, totani): si grigliano bene e costano meno dei “soliti” branzini.
  • Filetti con pelle per evitare disidratazione.

💸 Come avere prezzi furbi:

  • Gioca su provenienza e stagionalità: la classica “grigliata di pesce del giorno”. Ottima se sei vicino al mare, lago o fiume
  • Prezzare per porzione anziché per pesce singolo: semplifica gestione e ottimizza la food cost.
  • Bonus marginale con salse fatte in casa o contorni abbinati (bassissimo costo ma alta resa).
  • Pensa alla stagionalità e disponibilità locale abbassano il food cost.
  • Scegli pesce azzurro = omega 3, sostenibilità e valore percepito elevato a basso costo.

🔧 Consigli praticissimi:

Anche qui la regola base è: anticipare gli step

  • Pensa a pre-lavorazione e abbattimento in anticipo
  • Usa griglie antiaderenti
  • Impiatta su un servizio su piastra calda o pietra ollare: mantiene temperatura e dà quell’ effetto premium

3. Grigliata di verdure

Qui mi fermo un secondo per dirti una cosa molto importante: ti hanno sempre detto (o addirittura lo pensi anche tu) che le verdure alla griglia sono “il contorno che non può mancare”. Sì, ok. Ma oggi c’è mezza clientela che la carne manco la guarda. Vegani, vegetariani, quelli che “sto in detox”, i FLEXITARIANI (non sai cosa sono? Bè nemmeno io prima di scrivere questo articolo, in pratica solo quelli che mangiano la carne ma solo di un certo tipo e in certi momenti)… INSOMMA: se non grigli le verdure come si deve, ti perdi una fetta di pubblico affamata.

E no, non basta buttare due zucchine in croce sulla piastra. Anche qui…marinature furbe (tipo olio buono, limone, balsamico e un pizzico di peperoncino), cottura fatta con criterio e magari anche due spezie intelligenti: e ti giochi una grigliata 100% veggie che profuma di estate e soddisfazione.

Fidati: melanzane ripiene, carote grigliate, pomodori scottati con salsina fresca… fanno più scena di una costina messa male. E piacciono pure a quelli che “eh ma io volevo solo un’insalata”.

Spoiler: poi si leccano pure il piatto.

 

Ma arriviamo al dunque.

Scegli gli ingredienti giusti:

  • Zucchine, peperoni, melanzane, cipolla rossa, pannocchie: i sempreverdi. Anche se…la stagionalità fa la sua bella figura.
  • Cavolo cappuccio, radicchio tardivo, porri, barbabietola: la chicca da chef che sulla griglia spaccano
  • Aggiungi tofu o tempeh per clienti vegani: zero sprechi, massimo margine.
  • Marinature e glassature: miso, olio affumicato, salsa di soia dolce…e tutto quello che puoi pensare con creatività.

💸 Come avere prezzi furbi:

  • Di base LE VERDURE COSTANO POCO: puoi alzarne il valore percepito con dressing fatti in casa o oli aromatizzati.
  • Inserisci la grigliata di verdure in menù degustazione o come side “importante”.
  • Ottimo margine se presentata come piatto healthy o plant-based experience.
  • Le verdure grigliate valorizzano i prodotti stagionali e locali, spesso sottovalutati.
  • Hai un alto margine, bassa deperibilità, possibilità di riutilizzo in più piatti (antipasti, insalate, tapas).

🔧 Consigli praticissimi:

Indovina? Anticipa l’anticipabile!

  • Fai un bel pre-taglio e porzionamento prima del servizio.
  • Puoi anche pre-cuocerla per poi darci una passata finale prima dell’impiattamento.
  • Fai una bella finitura in salamandra per effetto visivo top.
  • La verdura puoi servirla anche fredda con vinaigrette.

+1. Formaggi grigliati (l’arma segreta)

E cosa dire del formaggio alla griglia? Nà meraviglia…E qui rendi contenti tutti, amanti della carne e non. Solo i vegani non sarebbero d’accordo ma esistono delle alternative fatte con proteine vegetali, il gusto non è proprio lo stesso ma loro saranno super contenti di questa inclusività.

 

QUINDI:

Scegli gli ingredienti giusti:

  • Scamorza, provola, primo sale: tengono bene la griglia e non colano.
  • Brie o camembert: per un effetto fonduta da paura.
  • Variante premium: caprino o taleggio con miele/pistacchi.
  • Alternativa cool? Formaggi erborinati a bassa fusione grigliati in foglie (di vite, di cavolo).

💸 Come avere prezzi furbi:

  • Puoi vendere un formaggio a peso o come tasting di più varietà.
  • Perfetti come primo piatto vegetariano ad alta marginalità o antipasto caldo.
  • Hai la possibilità di up-selling: piatto vegetariano ricco, abbinabile a vini o birre artigianali.

🔧 Consigli praticissimi:

  • Mi raccomando la griglia deve essere secca e ben pulita
  • Crea una porzionatura standardizzata da tenere in frigo
  • Puoi usarli anche in panini gourmet.
  • Si cuociono in pochi minuti, ideali per inserimenti last minute.
  • Nessuno scarto e facile porzionatura

 

PER CONCLUDERE: il successo sta nel margine, non nella griglia

La grigliata è un piatto da progettare, non da improvvisare all’ultimo. L’obiettivo è uno: massima resa economica con minima complessità di esecuzione.

Le 3 leve che fanno la differenza:

  1. Usa materie prime economiche ma goduriose: tagli poveri, verdure di stagione, pesce azzurro
  2. Fai pre-lavorazione furbissime: standardizzi, semplifichi, vai veloce e sbagli meno (che già ne hai abbastanza).
  3. Crea l’esperienza che si vende da sola: piatti da condividere, belli da fotografare, facili da servire. Risultato? Clienti contenti e margini che sorridono.

E per il menu puoi, giocatela su più fronti:

  • Menu fisso = meno scelte, più volumi.
  • À la carte = componibile, con extra a peso (tipo il guanciale da aggiungere? Boom).
  • Serate a tema = BBQ night, pairing con birre artigianali, e la sala si riempie da sola.

E in ultimi per alzare il valore percepito SENZA SPENDERE DI PIÙ:

  • Racconta la storia delle materie prime.
  • Metti una salsa fatta in casa e sembri uno chef stellato.
  • Servi tutto su un tagliere in ghisa e ti comprano anche il tovagliolo.

Insomma: fai sembrare speciale qualcosa che ti costa poco e ti fa lavorare facile.

Questa sì che è una grigliata intelligente. Non credi?

Non ne hai abbastanza di leggermi? Beene, allora leggi anche: Grigliate senza carne? scopri come…

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