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ape che raccoglie il polline da un prunus in fiore

Prime fioriture: così il territorio influisce sul miele

Durante la stagione primaverile i prati “fioriscono”, come pure gli alberi, primo fra tutti il Prunus, che con i suoi fiori di colore rosato ravviva i versanti delle montagne, spandendo nell’aria un profumo dolce ed inebriante, che attira perfino le api.

Con l’aumento delle temperature e le prime fioriture, infatti, questi insetti complessi e affascinanti – da cui tutto dipende – abbandonano le proprie arnie, in cui hanno riposato per tutto l’Inverno, per iniziare a raccogliere il nettare, ovvero la soluzione zuccherina dalla quale poi, assieme alla melata, ottengono il miele – che accumulano nei favi e nelle arnie.

Il miele, un alleato prezioso per il monitoraggio degli ecosistemi

Il miele è un ingrediente prezioso dal punto di vista nutrizionale e ha ottime potenzialità di impiego – in cucina e non solo – ma le api mellifere stanno lentamente scomparendo, a causa del surriscaldamento globale e del deterioramento del loro habitat naturale, che nella maggior parte dei casi risulta anche fortemente inquinato.

Qualora le api dovessero scomparire e, quindi, il processo di impollinazione dovesse arrestarsi, le conseguenze per l’uomo sarebbero irreversibili e, probabilmente, la produzione agricola subirebbe una forte e inevitabile contrazione.

Ma, fortunatamente, ci sono ancora delle piccole comunità di apicoltori che, con il proprio lavoro, si impegnano nella salvaguardia di questi piccoli insetti, così importanti per l’intero ecosistema.

apicoltore tiene in mano un favo pieno di api

Il sogno di Shira Baron: allevare api nel rispetto dell’ambiente

È il caso, ad esempio, di Shira Baron, giovane apicoltrice che sulle colline di Faedis, nel cuore del Friuli, ha dato vita all’Azienda Apistica B-Api, specializzata nella produzione di miele biologico, di diverse varietà, oltre che nella produzione di polline e propoli grezza.

Le arnie sono collocate in luoghi di grande interesse naturalistico, lontani dall’inquinamento, dove le api sono libere di pascolare e raccogliere nettare di qualità, che riassume nelle sue caratteristiche il concetto di terroir, dando origine a mieli fortemente identitari, come il miele millefiori, il miele di tarassaco oppure quello ricercato di Barena, direttamente dalla Laguna di Venezia.

Non tutto il miele viene estratto però dai melari, una parte infatti viene lasciata all’interno degli alveari, per nutrire le api, che ne traggono grande beneficio, senza andare in contro allo “stress” da cambio stagione, che le esporrebbe ad un maggiore rischio d’infezioni.

In questo modo, le api si riproducono, crescono e vivono in armonia con la natura, assolvendo all’importante compito dell’impollinazione ed essendo degli animali sociali, non è raro vederle volare in gruppo, in grandi e ronzanti sciami, che ci auguriamo presto tornino a transitare nei nostri celi, come accadeva un tempo.

ape ricoperta di polline che sta raccogliendo il nettare da un fiore di tarassaco

Dal Carso alle Prealpi, così il territorio influisce sulle caratteristiche del miele

A sposare la filosofia di Shira Baron, anche le sorelle Devetak, cha a Savogna d’Isonzo, in provincia di Gorizia, producono conserve artigianali e miele, partendo da pochi alveari, curati con amore e passione.

Uno dei prodotti di cui l’omonima Azienda va più fiera è senz’altro il miele d’acacia del Carso, dai toni paglierini e dal sapore dolce con note ammandorlate.

Per la sua delicatezza – e neutralità gustativa – il miele d’acacia è largamente utilizzato in cucina, soprattutto come sostituto dello zucchero, quindi come dolcificante per , caffè ma anche per eventuali prodotti di pasticceria, come le deliziose meringhe al miele.

Esistono, tuttavia, anche mieli dal carattere più deciso, che devono la complessità del proprio bouquet alla varietà della flora che popola i pascoli e che si abbinano felicemente a formaggi di media e lunga stagionatura, oltre che erborinati.

Ad esempio, il miele millefiori dellAz.Agricola Saliet, nel Parco delle Dolomiti Friulane, conserva la piacevolezza balsamica dei fiori di erbe officinali tipiche di montagna, come la calendula, la camomilla, la lavanda, il fiordaliso e l’achillea – da cui, tra l’altro, ricava anche degli ottimi infusi.

Introdurre dunque nella tua offerta dei mieli artigianali e sostenibili ti aiuterà a conquistare le molte persone che, ogni giorno, ricercano per la propria tavola dei prodotti genuini e a basso impatto ambientale. Su Soplaya prestiamo molta attenzione alla provenienza e alle metodologie produttive dei singoli articoli, prediligendo solo quelli che realmente rispettano il mondo in cui viviamo, a beneficio nostro e dei nostri clienti.

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