Marzo è il mese delle cappelunghe – altrimenti note come cannolicchi – a cui è stata dedicata anche una manifestazione: la “Festa delle Cape”, che si tiene a Lignano Pineta il primo e il secondo weekend del mese e che quest’anno è giunta alla sua 36°edizione. La festa è nata nel 1986, per volere di alcuni pescatori locali, specializzati nella pesca di questi particolari molluschi, tipici dell’Alto Adriatico.
I cannolicchi, infatti, vivono infossati nei fondali sabbiosi, dove filtrano ed espellono enormi quantità di acqua. Rispetto agli altri molluschi bivalvi, hanno una conchiglia dalla forma quadrangolare allungata, sottile e semi-trasparente, da cui sbuca un “piede” che ne consente il movimento, seppur per pochi metri – le correnti fanno il resto. La loro presenza è segnalata da piccoli “crateri” di sabbia, facilmente distinguibili sul bagnasciuga.
3 modi per pescare i cannolicchi
Mentre la raccolta può avvenire in 3 diversi modi:
- Con l’asta per cannolicchi: è sufficiente infilarla nella sabbia e attendere che il mollusco vi attecchisca, chiudendo le valve.
- Con il sale: in questo caso sarà necessario riempire di sale e acqua una bottiglia e riempire, con la soluzione (salatissima), la “tana” dove si nascondono le cappelunghe. L’acqua così salata farà uscire rapidamente i cannolicchi, che potranno facilmente essere raccolti con le mani
- Con le mani: bisogna infilare le dita nella sabbia lateralmente e con grande rapidità, con tipico movimento a “ruspa”. Si tratta di una tecnica più complessa rispetto alle precedenti.
Come pulire i cannolicchi e valutarne la freschezza
Una volta raccolti, al pari degli altri molluschi “filtratori”, anche i cannolicchi andranno spurgati, così da eliminare eventuali impurità. Per spurgarli, basta riempire una ciotola di acqua e sale fino ed inserirli in posizione verticale, con sifone in alto e “piede” in basso. Dovranno riposare almeno una notte, per risultare perfetti in cottura e senza fastidiosi granelli di sabbia.
Dopo la spurgatura, c’è la fase fondamentale della pulizia, che richiede un’attenzione particolare. Si parte aprendo delicatamente le valve e quindi si prosegue rimuovendo la sacca intestinale, contraddistinta da un colore più scuro, generalmente nero-verdognolo.
Durante questa fase, sarà anche possibile giudicare il livello di freschezza dei molluschi, che dovranno avere una carne soda e lucente, che oppone resistenza al tatto.
Cannolicchi in cucina: il segreto per valorizzarli sul tuo menu
Una volta mondati, i cannolicchi sono pronti per essere “tuffati” in cucina e lavorati dalle abili mani degli Chef. Le loro carni, delicate e dal piacevole sottofondo sapido, si prestano a varie preparazioni, sia tradizionali che contemporanee.
Una delle ricette più comuni, ad esempio, li prevede gratinati, con pan grattato, prezzemolo fresco ed uno spicchio d’aglio – possibilmente dolce. Sono invitanti poi, gli spaghetti con le cappelunghe, che un tempo allietavano la tavola dei pescatori ad ora di pranzo. In generale, questi curiosi molluschi, si prestano ad una cottura veloce e a fiamma viva, che ne preservi la succulenza. Non è necessario aggiungere particolari condimenti per gustare la vera essenza del mare!
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