Intelligenza artificiale o: AI. Già il nome ti fa venire l’orticaria, vero? Ti immagini subito un cyborg che ti ruba il posto in cucina o un algoritmo che ti dice come si fa il ragù. Ma lascia perdere la fantascienza di Asimov & Co: qui si parla di vivere meglio, nel delirio quotidiano della ristorazione.
Lo so, non hai tempo manco per respirare, figurati metterti lì a capire cos’è ‘sta roba tech. Ma ascoltami: l’AI nella ristorazione non è un giocattolino da startup o da chef col profilo figo su Instagram. È uno strumento. Punto. E se lo usi bene, ti fa risparmiare tempo, energia e pure qualche imprecazione.
Err dunque, l’intelligenza artificiale, non è solo per i geni del Silicon Valley ma è roba che puoi usare anche tu, senza diventare un ingegnere né vendere l’anima a Google.
In questo articolo ci mettiamo a nudo (metaforicamente, eh): ti spiego con parole semplici cosa può fare l’intelligenza artificiale per te, come puoi usarla senza impazzire.
Vedremo i vantaggi, gli usi furbi e anche le rotture di scatole su cui bisogna stare un po’ attenti.
Intelligenza artificiale nella ristorazione: qualche cifra!
Allora, senti questa: QUATTRO ristoratori su dieci stanno già usando l’AI. Quattro su dieci!
Non lo diciamo noi di Soplaya, lo dice l’Osservatorio Ristorazione. Ma c’è di pi: già nel 2024, il 73% dei ristoratori aveva dichiarato che voleva iniziare a usare l’intelligenza artificiale o potenziarla. Sai cosa vuol dire? Che ormai ci stanno dentro quasi tutti.
E mica per fare i fighi — l’AI la stanno usando per cose pratiche: ad esempio il 78% l’ha usata per scrivere testi. Post social, email ai clienti, risposte EDUCATE e PROFESSIONALI anche a recensioni incattivite o false… quelle robe lì che ti fanno perdere tempo ma vanno fatte.
E poi? E poi l’intelligenza artificiale se la cavicchia pure con menù da tradurre, piatti da descrivere meglio, calendari editoriali, procedure interne – insomma, tutte quelle cose che ti prosciugano il cervello quando vorresti solo pensare al servizio delle 20.
Anche la community di ristoratori più svegli (tipo quella di Plateform) lo conferma: la tecnologia sta entrando dappertutto. In cucina, in sala, nei testi…nelle teste.
Vantaggi dell’uso dell’intelligenza artificiale applicata per la ristorazione:
Lo so, hai già abbastanza grane da gestire tra fornitori in ritardo (non noi di Soplaya!), camerieri che si danno malati il sabato sera e clienti che cambiano idea ogni cinque minuti. L’intelligenza artificiale può almeno alleggerirti le cose più noiose e ripetitive. Come? Vediamo qualche esempio anche pratico di software disponibili.
📉 Meno tempo perso, meno soldi buttati.
Prenotazioni, inserimenti nel POS, ordini che si incasinano — tutto automatizzabile. L’AI lo fa senza sbagliare, senza chiedere pausa sigaretta. Risultato? Risparmi tempo e tagli un po’ sui costi.
✅ In Italia hai software come Restworld che ti fa gestire tavoli e prenotazioni come un boss, oppure Superb, che ottimizza l’inserimento ordini e semplifica il lavoro in cucina. Non dimenticare Bookline, che automatizza conferme e riduce i no-show, salvandoti dai telefoni che squillano all’infinito.
😤 Meno errori umani (che poi diventano recensioni di 💩)
Il cameriere si perde un pezzo d’ordine in mezzo al casino della sala? L’ospite si becca il piatto sbagliato? Poi tocca a te sistemare con il dolcetto offerto e il sorriso di circostanza. Con l’AI che gestisce l’ordine in automatico, certe figuracce si evitano alla radice.
✅ Qui entrano in gioco Plateform e i menu digitali di Bacco o Dylog, che permettono al cliente di ordinare direttamente da smartphone, con le preferenze chiare e precise, evitando la classica perdita d’informazioni a catena.
🙋 Più tempo per coccolare chi viene da te.
Liberati dalle mansioni ‘inutili’. Il tuo team può tornare a fare il lavoro vero: parlare con i clienti, farli sentire importanti, costruire quell’esperienza che solo un essere umano può offrire. I robot cucinano, ma non sanno dire “ben tornato” con lo sguardo.
✅ Quando usi Restworld o Plateform per la parte burocratica e le prenotazioni, il tuo staff può finalmente tornare a fare il suo vero mestiere: accogliere, consigliare e trasformare ogni serata in una festa.
📣 Più clienti, senza venderti l’anima ai social.
L’AI può anche spingere il tuo marketing: capisce che tipo di persone potrebbero adorare il tuo locale e le va a pescare. Gli parla, le porta da te. Mentre tu stai dietro al banco, lei lavora per te. E magari fidelizza pure.
✅ Con Plateform puoi automatizzare newsletter e campagne social senza impazzire, mentre strumenti come Restworld tengono d’occhio le recensioni online e ti aiutano a migliorare senza stress. E se vuoi entrare nel mondo degli influencer, app come Superb ti danno una mano con i dati giusti per pescare i clienti top.
Come si usa l’intelligenza artificiale generica nella ristorazione?
L’intelligenza artificiale generica, come ChatGPT, Perplexity, Ideogram, Ai Image, è un’assistente che ti permette di fare diverse cose, ad esempio:
1. Analisi dei dati e dei documenti…e idee
Basta leggere documenti lunghi centinaia di pagine. Ora puoi finalmente mandare tutto in pasto a ChatGPT o compagnia bella, e chiedere: “Taglia corto, fammi una sintesi, dammi i punti salienti!” Risultato? Risparmi ore di sbattimento e fatica.
E non è solo per i testi: più dati hai sul locale, più l’intelligenza artificiale ti sforna dritte precise per migliorare i processi, capire cosa vogliono i clienti, come programmare al meglio i turni, darti idee e stimoli per piatti nuovi ecc.
2. Scrivere testi con l’intelligenza artificiale
3. Generazione di foto e video con l’intelligenza artificiale
Tra cucina, sala e urla dei clienti, trovare tempo per fare foto decenti o video che spaccano è complesso. Ecco dove l’intelligenza artificiale subentra.
Con pochi click, da un semplice testo ti sforna grafiche e animazioni in un lampo, senza che tu debba impazzire con luci, pose o montaggi. Così puoi finalmente dare una rinfrescata alla comunicazione del tuo locale, usando quelle immagini e video ovunque: social, newsletter, messaggi vari.
Va bene Ai ma non dimentichiamo l’importanza dell’essere umano
Allora, ti piace l’idea di avere foto e video sfornati dall’intelligenza artificiale in pochi minuti? Fantastico, ma fermiamoci un attimo.
Il progresso corre e il lavoro umano viene sempre più spostato verso la tecnologia. Nel tuo ristorante, l’AI può semplificarti la vita, certo, ma bisognerebbe stare sempre attenti. Prima di lanciarla a bomba, dovresti informare e formare al meglio il tuo personale. L’intelligenza artificiale non è una bacchetta magica, spesso sforna risposte incomplete o proprio sbagliate o genera immagini non perfette. Usarla SENZA cognizione e un po’ di competenza è come affidare le chiavi della cucina a uno stagista ubriaco.
E poi ci sono le possibili grane legali: copyright, privacy… roba da far girare la testa anche ai più tosti. L’Unione Europea sta spingendo forte su regole nuove per l’AI, vedi il Digital Services Act, proprio per evitare che qualcuno faccia il furbo usando contenuti protetti senza permesso (fonte: EU Commission). Senza contare che, se l’intelligenza artificiale ti sbaglia una comunicazione o un contenuto, la colpa ricade su di te.
Ma quindi?
Quindi, se usi bene l’AI, può aiutarti a tenere il team motivato e concentrato su quello che conta davvero: l’accoglienza con quel tocco umano che nessun robot potrà mai replicare.
La vera domanda è: arriveremo mai a vedere assistenti di sala robotici o chef AI a comando? Per ora sembra roba da fantascienza…ahhh no, nei paesi asiatici come Cina e Giappone stanno sperimentando davvero di tutto. Ad esempio a Tokio puoi trovare circa 3 mila camerieri robot con il muso di gatto o…cybergatti! Un modo creativo — e un po’ surreale — per affrontare la carenza di personale, che ormai è un problema globale.
Ma alla fine diciamocelo, la magia di un locale sta proprio in quell’umanità un po’ imperfetta che nessuna macchina può imitare. Sei d’accordo?
Se hai qualcosa da dire, fallo sapere a tutti. Tagga Soplaya, facciamolo esplodere questo dibattito. Perché se nessuno ne parla, niente cambierà mai.
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