Secondo la letteratura, il Broccoletto di Custoza apparve per la prima volta sulle Colline Veronesi agli inizi del 900′, quando rappresentava una coltura di recupero, di terreni aridi e “sassosi”, altrimenti incolti.
Oggi, grazie al lavoro – e all’impegno – di contadini come Policarpo Forante e Italo Pachera, lo ritroviamo negli orti oppure tra le viti, che ormai caratterizzano la maggior parte del paesaggio.
Le caratteristiche
Si tratta di una pianta di dimensioni medio-piccole, con foglia allungata, espansa ed estremamente sottile.
A differenza di altri ortaggi appartenenti alla famiglia delle Crucifere, il Broccoletto di Custoza non sviluppa il tipico panetto fiorale, ma solamente un piccolo – e distintivo – cuore di foglie centrale.
Il suo ciclo di vita inizia con la selezione delle sementi, che viene effettuata manualmente, anno dopo anno, dagli agricoltori locali.
Coltivazione e raccolta del Broccoletto di Custoza
E prosegue con la semina, nel mese di Giugno, in ambiente protetto – all’interno del cosiddetto semenzaio -, al riparo da agenti atmosferici che potrebbero risultare dannosi.
Le piante germogliano in poche settimane ma è necessario attendere la fine di Luglio o l’inizio di Agosto per poterle trapiantare in campo aperto o tra i filari, appunto.
Durante la fase di coltivazione e di sviluppo vegetativo è particolarmente importante irrigare le piante, soprattutto in caso di estati asciutte.
Terminata la crisi “post-trapianto”, le bagnature possono essere tranquillamente interrotte perché, come da tradizione, da qui in poi ci si affida alle precipitazioni stagionali.
Le cure da riservare ai Broccoletti di Custoza non sono molte, tanto che dopo pochi mesi possono essere colti.
Un’eccellenza gastronomica che ama il freddo
Solitamente, la raccolta si effettua a mano: comincia a Novembre e termina, a seconda dell’andamento climatico stagionale, a Febbraio.
Le basse temperature invernali, favoriscono uno shock termico, che rende la pianta più tenera e dolce, conferendogli il tipico sapore dolciastro.
Dal campo alla tavola
Le famiglie di Custoza lo consumano da sempre semplicemente scottato in acqua bollente per una ventina di minuti, condito con olio extravergine di oliva e accompagnato da un uovo sodo e del salame o della salsiccia fresca.
Ma esistono molte altre preparazioni culinarie tradizionali, che testimoniano l’importanza che questo broccoletto ha nell’economia locale e per la dieta invernale della comunità, tanto da essere entrato a far parte dell’elitè dei Presidi Slow-Food e aver dato vita anche ad un’Associazione, quella dei Produttori del Broccoletto di Custoza.
Attualmente, i produttori che lo coltivano sono 8, come integrazione di altre attività agricole. E, l’area interessata è di appena 5 ettari, tutti compresi nella frazione di Custoza.
L’Az. Agricola “Quei Mille”: il Broccoletto di Custoza come identità
Tra i produttori, ricordiamo l’Azienda Agricola “Quei Mille” che, dal 2015, coltiva il Broccoletto di Custoza, con l’obiettivo di preservare – e valorizzare – la cultura del proprio territorio.
Un’azienda a conduzione famigliare, che da oggi è presente anche su Soplaya, con un prodotto unico nel suo genere, sia fresco che in versione agrodolce