Nel 73’ era un’azienda zootecnica specializzata nell’allevamento di bovine da latte poi, a partire dagli anni 80’, è stata convertita ad azienda ittica, sfruttando le vasche naturali già presenti, create negli anni dall’effetto erosivo delle maree.
E’questa la storia dell’Azienda Agricola Ca’ del Lovo, la prima Valle da pesca del Friuli-Venezia Giulia, che oggi è gestita da Gianluca Zanutta, rappresentante della terza generazione di itticoltori.
L’Azienda è dedita all’allevamento di specie ittiche pregiate, come il branzino, che da secoli viene pescato entro la Laguna di Marano, luogo di grande fascino naturalistico, dove é possibile godere di scenari mozzafiato, immersi in un’atmosfera senza tempo.
Un habitat straordinario e, al contempo, estremamente fragile, che Gianluca e la sua giovane squadra hanno deciso di rispettare, sin dall’inizio.
Dalla nursery alle vasche naturali
Gli avanotti crescono all’interno di ampie vasche in vetro resina e sono alimentati con soli mangimi naturali – distribuiti a mano -, che prevedono un’alta percentuale di farina di pesce.
La presenza di una nursery si rende necessaria in quanto, le temperature regionali poco clementi e la massiccia presenza di uccelli predatori (soprattutto aironi e cormorani), aumenterebbero sensibilmente il tasso di mortalità degli avanotti che, invece, vengono immessi nelle vasche solo quando raggiungono le dimensioni di un “piccolo adulto”, ovvero i 100 g di peso.
Nelle vasche, si nutrono di ciò che trovano, perlopiù piccoli cefali, granchi e masenette, che conferiscono alle loro carni caratteristiche organolettiche straordinarie, praticamente identiche ai pesci selvatici.
Branzini ecosostenibili e antibiotic-free
“A differenza degli allevamenti intensivi, in cui i pesci vivono ammassati all’interno di gabbie metalliche galleggianti, per non più di 18 mesi, i nostri branzini restano in Azienda per almeno 4 anni – prima di raggiungere la taglia commerciale – e sono allevati in modo estensivo, nel rispetto del loro benessere e del nostro territorio. I pesci crescono, dunque, senza “aiuti”, nutrendosi semplicemente di ciò che la Laguna offre. Per tutto il loro ciclo di vita, ricevono al massimo 1 chilo di mangime, non di più, e solo durante gli inverni più freddi. Vogliamo assicurare ai nostri clienti il massimo della qualità, mettendoci la faccia. Il marchio Valle del Lovo aspira a questo, offrire al pubblico un prodotto diverso e in armonia con l’ambiente” – Ha aggiunto Gianluca Zanutta, titolare dell’Azienda.
La scelta di propendere per un allevamento sostenibile e completamente antibiotic-free, ovviamente, ha comportato non poche difficoltà, soprattutto all’inizio e in certi periodi dell’anno.
Ad esempio in estate, quando il sole e le calde temperature favoriscono la crescita di micro-alghe potenzialmente tossiche all’interno delle vasche, oppure in inverno, quando il termometro scende al di sotto degli 0°C, riducendo la motilità e la fame dei pesci.
Valle Del Lovo, un’azienda che investe nella qualità
Sfide che l’Azienda ha sempre affrontato a testa alta e che ora, grazie ai nuovi sistemi di controllo e monitoraggio, è in grado di prevedere ed evitare.
Con uno specchio d’acqua di circa 6 ettari e due semine all’anno, l’Azienda Agricola Ca’ del Lovo è una delle prime in Italia per la produzione di branzini; una produzione senza “forzature”, in cui l’intervento dell’uomo è stato orgogliosamente ridotto al minimo, per una qualità senza compromessi.
Passeggiando lungo i sentieri che dividono le vasche, alimentate dal solo gioco di maree e movimentate dal guizzo dei branzini, ci rendiamo conto dell’unicità del nostro territorio e di quanto sia importante preservare quel legame uomo-mare che per secoli ha sfamato moltissime famiglie.
E l’Azienda Ca’ del Lovo, con la sua filosofia green, concorre al raggiungimento di questo nobile obiettivo.
Da oggi, puoi trovare i branzini Valle del Lovo, a filetti oppure interi, anche su Soplaya. Assaggiali e prova la differenza.